================== AIFAnewsletter n. 212 anno XI del 08/12/2013 ==================
Notiziario sul Deficit d’Attenzione con Iperattività, disturbi e problematiche ad esso correlati, diffuso dall’Associazione Italiana Famiglie ADHD.

GLI AUGURI DEL PRESIDENTE

1. EVENTI:
• 4 Dicembre 2013 e 4 Aprile 2014 BOLZANOFormazione ai docenti di Bolzano
• 6 Dicembre 2013 SANT’ORESTE (RM) Incontro informativo su ADHD
• 14 Dicembre 2013 ROMA Proiezione del film “La Sindrome dei Monelli”
• 12 e 16 Dicembre BRESCIA Seminario su ADHD
• LOMBARDIA Ciclo di convegni organizzato dai Centri di Riferimento per l’ADHD
• Parent Training a Santhià
• Primo gruppo di auto mutuo aiuto per adulti con ADHD, Bolzano
• Progetto ADHD Scuola Manzoni a Bolzano

2. STORIE VERIE:
Lettera  di ringraziamento di una mamma

. RASSEGNA STAMPA:
• L’ADHD e i pregiudizi di genere – ADHD al femminile
• L’angolo del sorriso: breve commento di uno studente universitario ADHD
• Articoli di interesse vario: Videogames autismo adhd
• Articoli si: Psichiatria dell’età evolutiva nuovo servizio al Tappeiner
• La cura multimodale , la terapia migliore per l’ADHD

1EVENTI

AUGURI DEL PRESIDENTE

Carissimi amici  amiche,
siamo di nuovo alla fine dell’anno, neanche era iniziato che già si sta concludendo. Non mi sono accorta di questi 12 mesi, tanti erano i progetti e le idee, i lavori avviati e quelli rimasti in sospeso, le novità nate con nuovi gruppi ed associazioni all’interno dell’AIFA Onlus e le novità sui vari fronti istituzionali e scientifici.

Che dire? Grazie per essere rimasti con noi, per aver letto le nostre lunghe newsletter, per aver condiviso e partecipato alle varie nostre attività ed ai convegni e per tutto il vostro supporto. Semplicemente GRAZIE per esserci stati vicini!

Sentiamo tutti un po’ di stanchezza, a volte desideriamo pensare ad altro, ma l’entusiasmo e la volontà di portare avanti questa meravigliosa associazione fatta di persone vere ha sempre il sopravvento!

Auguro a tutti di prendersi un momento di pace e tranquillità, di trovare il tempo per dedicarsi alla famiglia, agli amici ed ai piaceri e di ricaricarsi durante le Feste Natalizie con il solito entusiasmo.

BUON NATALE A TUTTI!
auguri buon natale

Patrizia Stacconi, presidente
Con tutto lo staff operativo dell’AIFA Onlus

4 Dicembre 2013 e 4 Aprile 2014 BOLZANO

Formazione ai docenti di Bolzano

Il Servizio di Integrazione e Consulenza Scolastica di Bolzano propone un ciclo di incontri forativi per i docenti della Provincia su ADHD: Teacher Training.
Il corso si svolge nella Libera Università di Bolzano in Piazza Università 1, dalle ore 16 alle 18 nelle giornate 4 dicembre 2013 e 4 aprile 2014.
Relatrice D.ssa Donatella Arcangeli, ASL Merano

Per iscrizioni e informazioni contattare D.ssa Elisabetta Galli, tel 0471 411344 email: Elisabetta.Galli@scuola.alto-adige.it

6 Dicembre 2013 SANT’ORESTE (RM)

Incontro informativo su ADHD

Si è tenuto lo scorso 6 dicembre, l’evento informativo sull’ADHD, la realtà italiana e la presentazione sul territorio dell’AIFA Onlus avrà luogo nella Sala Fregosi nel Palazzo Comunale di S. Oreste (RM) alle ore 17,00.Per informazioni contattare referente.roma3@aifa.it

14 Dicembre 2013 ROMA

Proiezione del film “La Sindrome dei Monelli”
Salone Ramazzini
caserma della Guardia di Finanza “V. Galino”
Via Batteria di Porta Furba, 34 Roma, ora 15,30.

In occasione dell’Assemblea dei soci dell’Associazione il 14 dicembre pv, verrà proiettato il film documento “La Sindrome dei Monelli”, di Alberto Coletta.
Alla proiezione seguirà una discussione alla quale parteciperanno il Dr. Claudio Paloscia Neuropsichiatra Infantile e la Dr.ssa Angela Gaudio Psicologa e Psicoterapeuta. Ingresso gratuito.

12 Dicembre 2013 BRESCIA

Seminari su ADHD

Giovedì 12 dicembre p.v., presso l’aula magna dell’ UST, in via sant’Antonio, dalle ore 16.15 alle ore 18.15, si terrà il seminario di introduzione allo studio dell’inclusione scolastica degli alunni e degli studenti con diagnosi di ADHD.
La partecipazione è aperta solo a Dirigenti e docenti delle scuole della città di Brescia.
Un corso di formazione con più incontri, anche laboratoriali, sarà proposto a far tempo dal mese di gennaio del 2014 a tutte le scuole della provincia di Brescia.
L’iscrizione dovrà necessariamente essere effettuata tramite l’accesso all’indirizzo di seguito indicato:
https://docs.google.com/forms/d/1_aJcWEfQF2BRc1rbwcC0ofCp8DwwL_AM6lpCsQPvzM/viewform

I Relatori del seminario saranno il dott. G. Daffi della NPI degli Spedali Civili di Brescia, collaboratore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e la dott.ssa C. Gomez della NPI degli Spedali Civili di Brescia.

Argomenti: Che cosa è l’ADHD: natura e origine del disturbo
ADHD: credenze e conoscenze Manifestazioni del disturbo in ambito scolastico: principali dinamiche comportamentali ed effetti sul clima di classe
Presentazione di casi
La richiesta di valutazione e approfondimento
La collaborazione con i servizi di NPI e i percorsi di teacher training
La collaborazione con la famiglia e il ruolo istituzionalmente definito della scuola
La normativa scolastica relativa alla programmazione e gestione dell’alunno e dello studente con ADHD
Cenni al progetto di ricerca regionale sull’ADHD

Lunedì 16 dicembre p.v. presso l’aula Magna degli Spedali Civili di Brescia. P.zza Spedali Civili 1, dalle 9 alle 12, si terrà il seminario per i genitori con figli ADHD.
Argomenti:
Che cosa è l’ADHD: natura e origine del disturbo
ADHD: credenze e conoscenze
Manifestazioni del disturbo in ambito famigliare: principali dinamiche comportamentali ed effetti sul clima domestico
Presentazione di casi
La richiesta di valutazione e approfondimento
La collaborazione con i servizi di NPI e i percorsi di parent training
La collaborazione con la famiglia e il ruolo istituzionalmente definito della scuola
Cenni al progetto di ricerca regionale sull’ADHD
Organizzatore: G. Daffi della NPI degli Spedali Civili di Brescia, collaboratore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore

Dicembre 2013 LOMBARDIA

Ciclo di convegni organizzato dai Centri di Riferimento per l’ADHD

Nel contesto del Registro Regionale per l’ADHD della Regione Lombardia i 18 Centri di Riferimento per l’ADHD stanno proponendo una serie di incontri sul tema “ADHD, diagnosi, terapia, scuola e famiglia” ad ingresso libero. Visto che gli eventi in gran parte si sono già svolti con notevole successo e grande affluenza di insegnanti e genitori,riportiamo qui solamente il calendario:

– 23 novembre Neuropsichiatria Fatebenefratelli Milano
– 29 novembre Neuropsichiatria Policlinico Osp.Maggiore Milano
– 29 novembre Neuropsichiatria di Morbegno
– 2 dicembre Neuropsichiatria di Lecco
– 3 dicembre Neuropsichiatria di Rho
– 4 dicembre Neuropsichiatria di Lodi
– 6 dicembre Neuropsichiatria della Valle Camonica
– 16 dicembre Neuropsichiatria di Varese

Per qualunque informazione contattare referente.lombardia@aifa.it

Ringraziamo in questo modo i professionisti che si sono adoperati per questa grande divulgazione di informazioni così tanto necessaria e ci auguriamo che questo progetto regionale possa continuare anche nei prossimi anni.

7 giugno 2013 MILANO:

Parent Training a Santhià

Abbiamo il piacere di dare l’avviso che anche a Santhià (VC) è partito un percorso di Parent Training, organizzato dalla referente di Biella e Vercelli. Questo è stato reso possibile grazie ad un accordo tra ASL Vercelli e la nostra referente. Hanno aderito 9 coppie di genitori con figli diagnosticati ADHD.

Dicembre 2013 BOLZANOO

Primo gruppo di auto mutuo aiuto per adulti con ADHD

Recentemente è nato a Bolzano il primo gruppo di auto mutuo aiuto per adulti con ADHD, promosso e gestito dalla Federazione per il Sociale e la Sanità, Servizio per gruppi di auto-mutuo-aiuto, in collaborazione con il Centro per la Salute Psichica di Bolzano. Gli interessati possono rivolgersi allo 0471 312424, email: ads.erwachsene@gmail.com .

In seguito ci sarà la possibilità della creazione di un gruppo analogo per gli adulti di lingua italiana, di cui daremo avviso non appena po9ssibile.

Dicembre 2013 BOLZANOO

Progetto ADHD Scuola Manzoni a Bolzano

Bolzano una scuola elementare (Alessandro Manzoni) ha avviato un bellissimo progetto che gli insegnanti stanno attuando con un alunno con diagnosi ADHD.

La nostra referente per il Trentino Alto Adige ha potuto partecipare alla realizzazione di semplici torte e biscotti che settimanalmente viene riproposto (includendo il bambino in questa attività ) e i cui prodotti, il giorno dopo, vengono da lui venduti al personale docente interno, durante una pausa bar/ristoro prevista appositamente per sostenere il progetto…naturalmente lui è il capo cameriere e quindi oltre che servire i dolcetti segna  su delle schede nominative per ogni insegnante il consumo individuale del servizio bar che offre (potenziamento della pianificazione e organizzazione).

Il tutto finisce in una raccolta fondi finalizzato per opere di beneficenza.
Si tratta qui di un esempio meraviglioso di come si possono raggiungere obiettivi didattici e mettendo in risalto le potenzialità dell’alunno, nonostante la presenza del disturbo comportamentale!!!

Questa esperienza ci conferma che il mondo della scuola è davvero ricco e vario e può sicuramente avere delle ricadute terapeutiche positive enormi, laddove ci sia la formazione professionale e la sensibilità umana indispensabili per attuare l’ integrazione e l’inclusione tanto aspirata dal mondo pedagogico.
Ci farebbe molto piacere venire a conoscenza di altri progetti similari o diversi ma utili per u coinvolgimento positivo dell’alunno ADHD, promossi individualmente da insegnanti o da istituti scolastici

Vi lasciamo qui in regalo la ricetta avuta dal bambino con ADHD per dei dolcetti davvero squisiti! SEMIFREDDO AL COCCO:
gr 150 ZUCCHERO – gr 200 BISCOTTI “ORO SAIWA”   – gr. 250 FARINA DI COCCO – gr 150 CIOCCOLATO FONDENTE – 4 CUCCHIAI CAFFE’

Sbriciolare i biscotti fino a ridurli in polvere, unirli allo zucchero, il cocco e al caffè; amalgamare bene e stendere l’impasto in una pirofila livellandolo fino allo spessore ci circa 2 cm.
Fondere il cioccolato a bagnomaria e ricoprire tutto l’impasto.
Mettere in frigorifero e prima di servirlo tagliarlo in quadratini

. STORIE VERE

Lettera  di RINGRAZIAMENTO di una mamma

Il mutuo-aiuto: una speranza per chi deve rinascere

Si è da poco concluso il corso di Parent Training destinato alle famiglie con figli affetti dal disturbo da deficit di attenzione e iperattività, organizzato dalla sezione provinciale dell’AIFA di Benevento. E’ stata un’esperienza sicuramente positiva per almeno due motivi:

• Ha messo in moto un circuito di solidarietà, confronto, dialogo e condivisione con l’effetto di rompere l’isolamento e la solitudine in cui inevitabilmente vengono a trovarsi le famiglie con soggetti ADHD;
• Ha fornito informazioni scientifiche e offerto utili suggerimenti in merito alle strategie da adottare nella gestione del disturbo, ispirati ai più accreditati principi della ricerca contemporanea in materia.

Per quanto mi riguarda, avevo intrapreso questo cammino con il mio solito atteggiamento scettico e disincantato, risultato di tentativi falliti, di speranze deluse, di sogni infranti accumulati negli anni da quando è cominciata quest’avventura.

Col tempo, poi, la sfiducia ha lasciato il posto ad una maggiore apertura e disponibilità : mi veniva data la possibilità di sentirmi meno sola, mi si porgeva la mano, mi venivano prospettate delle soluzioni. E così ho cominciato a sentirmi più coinvolta, ad essere più desiderosa di confrontarmi, più pronta a cogliere l’occasione che mi veniva offerta.

Insomma, ho ritrovato un po’ di fiducia in me stessa e negli altri ed ho maturato l’idea che avere un figlio ADHD non è poi una “calamità”, ma, come ci insegna il prof. Barkley, un’ “opportunità” per migliorare se stessi e realizzarsi come genitori.

Ho capito l’importanza e la responsabilità che abbiamo noi genitori di bambini “speciali” di essere forti e coraggiosi, perché, per dirla con Pontiggia, dobbiamo aiutare i nostri figli a nascere una seconda volta e prepararli a “muoversi in un mondo che la prima nascita ha reso più difficile”.

Dunque, un grazie a tutti coloro che hanno reso possibile quest’opera di sostegno, lavorando con professionalità e competenza. Ma ciò che più ho apprezzato di questo percorso di formazione e’ stato l’approccio empatico con cui i vari operatori, tecnici e figure di supporto, hanno affiancato e sostenuto noi genitori e i nostri figli, nel pieno rispetto della dignità della persona.

E’ da augurarsi che siano periodicamente replicate queste interessanti e benefiche iniziative, perché il viaggio da compiere è lungo e irto di difficoltà. E Itaca è ancora lontana.
Lettera firmata

L’angolo del sorriso: brevissimo commento di uno studente universitario ADHD

. RASSEGNA STAMPA

sito APA

L’ADHD e i pregiudizi di genere – ADHD al femminile

Gli psicologi stanno combattendo contro i pregiudizi di genere nella ricerca sul Deficit di Attenzione e Iperattività.

Quando il ricercatore Stephen P. Hinshaw, lo scorso ottobre ha pubblicato due studi sul Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) svolti su delle ragazze, lo psicologo Kathleen Nadeau, si è rincuorato del fatto che le ragazze con ADHD stanno finalmente cominciando a ricevere l’attenzione a lungo auspicata dai ricercatori.

Hinshaw è uno dei primi a studiare le ragazze con questo disturbo. La maggior parte dei pochi studi precedenti si sono concentrati sul confronto tra femmine e maschi con ADHD.
Per Kathleen Nadea, la ricerca di Hinshaw è la prova di per quello che aveva osservato clinicamente per anni: le ragazze sono spesso trascurate da questo punto di vista, perché i loro sintomi di ADHD somigliano poco a quelli dei ragazzi.

E’ stato anche un contributo importante per aumentare la consapevolezza che il problema è presente, in modo differente, anche nelle ragazze.

Secondo Nadeau, questo disturbo è stato trascurato nelle donne a causa dei criteri diagnostici attuali (che sono più appropriati per i maschi che per le femmine) e a causa dei modelli di riferimento di genitori e insegnanti, che notano i sintomi dell’ ADHD in modo più evidente nei maschi. Addirittura, alcuni negano che il disturbo sia presente anche nelle ragazze.

Le ragazze che presentano ADHD potranno avere serie problematiche in età adulta.
“Le ragazze con ADHD rischiano di soffrire di depressione, scarsa autostima, ansia, depressione, gravidanze adolescenziali, già durante la scuola media e la scuola superiore”, spiega Nadeau.

“Le ragazze con ADHD rimangono un enigma – spesso trascurato, frainteso “, dice Ellen Littman, una delle prime psicologhe concentrate sulle differenze di genere nell’ADHD.

E’ necessaria una maggiore attenzione alla ricerca sulle questioni di genere nell’ADHD per diversi motivi, dice Julia J. Rucklidge, professore di psicologia presso l’Università di Canterbury, Nuova Zelanda, che ha studiato l’ADHD nelle donne canadesi.

“Non possiamo fare ipotesi sui maschi che poi verranno applicate alle femmine – in quanto le femmine hanno diverse influenze ormonali che possono influenzare notevolmente il loro comportamento.
“Inoltre le femmine socializzano in modo diverso e quindi tendono a esprimersi in modo diverso, sono più soggette a problematiche come la depressione o l’ansia influenzandone il comportamento. Questo suggerisce che l’ADHD si manifesterà in modo diverso nelle donne. Ma solo la ricerca potrà confermarlo definitivamente. Per il momento, queste rimangono solo delle supposizioni.

ADHD nelle donne in età adulta

Le donne con ADHD presentano tipicamente tremende problematiche di gestione del tempo, disorganizzazione cronica, stress, le difficoltà di gestione del denaro e una storia di ansia e depressione, dice Nadeau; molto spesso, inoltre, rimangono inconsapevoli del disturbo fino al momento in cui hanno un figlio oppure scoprono un fratello nella stessa condizione.
Il disturbo è tipicamente trattato con una combinazione di farmaci stimolanti e trattamento psicoterapeutico orientato agli obiettivi, spiega Nadeau.

Oltre all’impegno del promuovere maggiori ricerche sulle differenze di genere, questi ricercatori e psicologi hanno dato vita ad una serie di iniziative per sensibilizzare le donne alle problematiche legate all’ADHD.

Con la pediatra Patricia Quinn, Nadeau ha recentemente fondato un centro per le questioni di genere e ADHD (NCGI ) per promuovere la consapevolezza e la ricerca sul disturbo nelle femmine.
Nadeau e Quinn hanno curato anche diversi volumi sui temi legati all’ADHD nelle ragazze e nelle donne.

Inoltre, Littman e Nadeau stanno spendendosi molto per apportare modifiche alla prossima edizione del DSM nella definizione dell’ADHD.

Articolo tratto dal sito dell’APA: http://www.apa.org/monitor/feb03/adhd.aspx

Pediatrics. 2013 Aug

Videogames Autismo Adhd
Uso dei video  giochi in ragazzi con disturbo dello spettro autistico, ADHD, o sviluppo tipico.

La relazione fra psicopatologia e videogames è un’interessante area emergente di ricerca.  Anche se la dipendenza da videogames non è una diagnosi formale, molti studi hanno mostrato che le caratteristiche della dipendenza da videogames sono le medesime che si ritrovano nella dipendenza da sostanze illegali. Uno dei sintomi cardine dei bambini con ASD (autism spectrum disorder), e cioè la fissazione su interessi ripetitivi, potrebbe spiegare  la dipendenza da videogames. Tuttavia, è noto come i bambini con ASD possono manifestare anche sintomi di ADHD ed è possibile che i sintomi di ADHD possano facilitare la dipendenza da videogames.

Al fine di comprendere meglio il legame fra ASD, ADHD e videogames, il presente studio ha analizzato il tempo dedicato ai videogames e l’uso problematico di videogames (in termini di dipendenza) in un gruppo di bambini con ASD, un altro gruppo di bambini con ADHD e in un gruppo di bambini con sviluppo normale.
I risultati hanno mostrato che il numero di ore spese sui videogames era significativamente maggiore nei bambini con ASD vs i controlli con sviluppo normale, che non si differenziavano, limitatamente a questa variabile, dai bambini con ADHD.

La variabile maggiormente correlata all’uso problematico di videogiochi è risultata essere la disattenzione, sia nei bambini con ASD che in quelli con ADHD. Un risultato inatteso è che i sintomi cardine di ASD non risultavano essere correlati, nelle analisi si regressione, all’uso problematico di videogames.
Va notato come i risultati di tale studio cross-sectional su un campione relativamente limitato devono essere confermati in un o studi più ampio di tipo longitudinale.

Alto Adige / Cronaca
05/11/2013
Psichiatria dell’età evolutiva nuovo servizio al Tappeiner

MERANO. Da settembre il nuovo reparto di Psichiatria e Psicoterapia dell’età evolutiva è aperto alle degenze ordinarie oltre che a quelle di day hospital. Il reparto fa parte della rete provinciale coordinata dal dottor Andreas Conca e accoglie minori di età superiore ai 12 anni provenienti da tutto l’Alto Adige. Responsabili del reparto sono la dottoressa Donatella Arcangeli (che già gestiva l’ambulatorio di psichiatria infantile aperto in via Rossini) e il coordinatore infermieristico Michael Brühl. Già da giugno, il reparto ha iniziato a svolgere la sua attività in regime di day hospital e finora ha accolto 26 ragazzi.
Sono attualmente attivi sei posti letto e quattro day hospital. Ma tra breve i posti letto attivi saranno dodici con tre day hospital. Il reparto dispone di un team interdisciplinare composto da tre medici, tre psicologi psicoterapeuti, sei educatori, un ergoterapista, un assistente sociale, sei infermieri. Entro novembre entreranno a far parte del team altri quattro educatori. Durante la degenza i minori non sono accompagnati dai genitori e, pertanto, necessitano di assistenza continuativa e specialistica: vengono assistiti durante il giorno dalle 7 alle 21 da infermieri e da educatori (almeno 3 per turno durante i giorni feriali e due il fine settimana).
Di notte l’assistenza è garantita da un infermiere e da un operatore socio sanitario. Il reparto, nato all’interno della struttura del vecchio ospedale civile Tappeiner, è stato fortemente voluto dalle associazioni che si occupano di disagio giovanile e dal tribunale dei minori che negli anni passati hanno spinto fortemente con Comune e Provincia per la sua realizzazione. Ed è appunto dedicato ai casi acuti dell’età evolutiva. I quadri clinici più frequenti, quindi, sono quelli che riguardano i disturbi depressivi, i disturbi di ansia, i disturbi dirompenti del comportamento, l’Adhd (il disturbo da deficit di attenzione e iperattività), i disturbi dello spettro autistico.
La giornata tipo dei giovani all’interno di tale reparto si caratterizza per programmi educativi e terapeutici individuali e di gruppo: c’è la psicoterapia, l’ergoterapia (che ha l’obiettivo di aiutare le persone a recuperare le capacità di azione andate perdute per malattie, lesioni o handicap), le attività motorie, l’attività di studio, il laboratorio di cucina, quello creativo, il laboratorio sulle emozioni e quello sulle abilità sociali. Il reparto garantisce ricoveri in urgenza sulle 24 ore.(rog)

La voce di Pianura – Ottobre 2013 La cura multimodale , la terapia migliore per l’ADHD:
Un problema diffuso ma ignorato
Un grave disturbo neurologico da deficit di attenzione, iperattività ed impulsività
Un problema diffuso ma ignorato
Un grave disturbo neurologico da deficit di attenzione, iperattività ed impulsività
A cura del Direttore

Affrontiamo , in questa pagina la vicenda del sig. Michele, padre di Simone, un bel ragazzino di 12 anni,affetto da questo rilevante e grave disturbo evolutivo dell’autocontrollo. Abbiamo incontrato, nel corso di una assolata domenica mattina, il sig. Michele Scandiffio, insieme a suo figlio Simone, affinché ci raccontasse la sua storia. Michele si presenta con un volto triste e pensieroso. Ma vi possiamo garantire che, nel contempo, egli è una persona molto attiva e combattiva, nonostante sia disoccupato già da un paio di anni, il che si somma alla situazione principale, oggetto di questo articolo.

Michele, come si diceva, opera moltissimo nella città di Napoli per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’A.D.H.D.(Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività ) e per questa sua stoica ed incessante attività viene definito “il guerriero”.

Michele ci dice che sua moglie è una donna molto stanca, quasi distrutta perché , come è intuibile, dedica tantissirno tempo al suo piccolo Simone Giuseppe; la sorella di Simone Giuseppe , segnata dal problema di suo fratello, è essa stessa afflitta da problemi comportamentali.

Ma passiamo a Simone: Simone – come ci dice emozionato suo padre – è conosciuto non soltanto nel quartiere Pianura ma un po’ dovunque: allo zoo, all’Edenlandia, alla Città della Scienza, all’oasi W.W.F. degli Astroni , alla Mostra d’Oltremare, etc. . , luoghi in cui il suo papà lo porta per integrarlo e tenerlo impegnato in modo tale che suo figlio possa essere a contatto con la natura, gli animali e altre distrazioni.

Per la gente comune i bambini /adolescenti affetti da A.D.H.D. – afferma Michele – come lo è Simone, sono soggetti iperattivi, ipercinetici, troppo vivaci , per alcuni addirittura “scostumati”, con l’argento vivo addosso, insomma troppo fastidiosi perché eccessivamente impulsivi. Ma in realtà, per la scienza medica, sono bambini, ragazzi, adolescenti e adulti con un reale problema: un grosso disturbo neurologico da deficit di attenzione,iperattività ed impulsività.

Per tale sindrome non esiste una cura precisa , ma quella cosiddetta multimodale, cioè quella che riesca a combinare interventi psico-educativi con la terapia farmacologica nei casi di ADHD da moderato a severo, sarebbe la più indicata. I soggetti con tale disturbo sono speciali, intelligenti, affettuosi, e dolci (l’ho sperimentato io stesso al momento dell’intervista con il sig. Michele:Simone mi abbracciava e mi baciava continuamente) che hanno bisogno di tanto affetto, amore e sensibilità.

C’è da dire che Simone e le persone come lui, trovano tantissime difficoltà nel loro interagire sociale con ambiti aggregativi come scuole, parrocchie, palestre e formali/amministrative con strutture pubbliche quali amministrazioni locali, ASL, INPS , etc. Per Michele la cosa essenziale sarebbe ed è far comprendere a tutti cosa significhi “integrazione” e noi condividiamo appieno tale principio. Certo è che per gli affetti da A.D.H.D. e per i loro genitori e famiglie, l’avvio di un approccio concreto non sarà un percorso facile ma l’auspicio è che un domani per loro possano nascere la speranza e la serenità.

Con questo auspicio ci congediamo con il sig. Michele e il bellissimo figlio Simone. Concludiamo, pubblicando, di seguito, alcuni dati per una maggiore diffusione e sensibilizzazione della questione A.D.H.D.
Per informazioni sull’ADHD: Referente AIFA Onlus  Napoli: Sig. Michele Scandiffio e.mail: referente.napoli@aifa.it
AIFA CAMPANIA Associazione Italiana Famiglie ADHD  Massimo Micco – referente.campania@aifa.it

Oggi online
05/12/2013
Si risparmia sempre sui più deboli. Stavolta sui bimbi disabilI
di Massimo Grillo
Gentile Redazione, Egregio Sig Direttore
Le scrivo per farLe conoscere una situazione che purtroppo in Italia non tutti sanno o capiscono.In questo paese le istituzioni, la scuola e il ministero stanno togliendo le ore ai bambini con disabilita’ lieve perche’ si deve risparmiare e si deve risparmiare sempre sui piu’ deboli e indifesi. Certamente Lei ne sara’ a conoscenza, pero’ tramite Lei e il suo giornale si puo’ portare a conoscenza di una disabilita’ come l’adhd e le sue comorbilita’ che crescono in maniera dilagante e diventera’ un problema sociale in cui i prossimi anni ne dovremo affrontare.l’adhd e’ una condizione che investe tutta la famiglia.se c’e l’ha tuo figlio c’e’ l’ha tutta la famiglia,ti fa piangere ti fa soffrire ti fa litigare spesso ti fa anche ridere, nessuno ti crede perche’ nessuno capisce che il disturbo e’ importante, e parenti e amici che ti girano intorno non capiscono non comprendono le sofferenze che passi anzi ti additano che sei tu a non sapere educare i tuoi figli, che non sei bravo a fare il genitore, e a te che resta sopportare e andare avanti contro tutto e contro tutti. la salute di tuo figlio e della tua famiglia sono piu’ importanti di tutto il resto.

Senza nulla togliere ai bimbi piu’ gravi che hanno gia’ le loro disgrazie insieme alle loro famiglie, questi politici dovrebbero capire che sono i bimbi meno gravi ad avere le maggiori possibilita’ di recupero e avere le stesse ore degli altri bimbi. dovrebbero anche capire che non esiste una disabilita’ diversa dalle altre, la disabilita’ o lieve o grave e’ una disabilita’ e basta. si dovrebbero ricordare che recuperare un bimbo oggi sara’ un contribuente domani e non un assistito con beneficio per tutta la comunita’. in questo paese anche sopratutto sulle disgrazie ci vogliono far fare la guerra tra poveri.