…Questo si chiama “Miracolo”!

Abbiamo voluto aspettare per raccontare la nostra esperienza, perché volevamo che fosse la testimonianza di una storia andata a buon fine…

Siamo genitori di un bambino al quale è stata diagnosticata l’ADHD. Dall’età di un anno ci accorgemmo che era un bambino difficile e strano nel comportamento, piangeva con facilità e senza motivo, era intrattabile, incontenibile, irrequieto. Ha sempre mancato di autocontrollo, tanto da sembrare un bambino disinibito. Mia moglie non ricorda momenti di tenerezza in braccio, perché il bambino preferiva correre e distrarsi continuamente, lanciare tutto in aria, molto distruttivo. Da un lato era acuto e attento, non gli sfuggiva niente e a noi questo sembrava molto positivo.

Adesso nostro figlio ha sei anni e peggiora tantissimo quando usciamo di casa, quando è alle feste ed in compagnia con altri bambini o cuginetti suoi coetanei. Nei compleanni i regali non li guarda neppure perché distratto, bisticcia, si agita e finisce la giornata sconvolto e distrutto. Nelle gite si dimentica della nostra presenza, non mangia, non sta seduto, è sempre in movimento, l’unica cosa che gli interessa è correre.

Dopo varie visite specialistiche all’Ospedale di Neuropsichiatria infantile, una TAC, un ricovero (mandato via dall’ospedale perché disturbava) gli venne correttamente diagnosticato il “Disturbo da deficit di attenzione/iperattività”. Il problema però fu il progetto terapeutico. In questo periodo gli vennero proposti degli incontri trimestrali con il neuropsichiatra e che consistevano nel far fare al bambino quello che voleva lui… Non riscontravamo, ovviamente, nessun miglioramento… A noi non venne dato nessun consiglio psicoeducativo adatto al suo problema.

Alla scuola materna le maestre riuscirono ad insegnargli ben poco, perché affermavano che lo distraeva anche la mosca che volava, non stava attento, non rispettava le regole, disturbava i suoi compagni che lavoravano, distruggendo i loro lavori, era diventato un problema. Dalla mensa lo esonerammo in quanto non mangiava e si arrabbiava tanto e dopo era esausto ed irritabile e pertanto decidemmo di fargli frequentare la scuola solo al mattino, con grande gioia delle maestre. Sperando che con il tempo sarebbe maturato, (così affermavano medici e maestre) siamo arrivati alla prima elementare ed i problemi sono cresciuti maggiormente. Non riesce a stare seduto nel banco durante le lezioni, esce fuori dall’aula senza permesso e chiacchiera molto, si dimentica le matite e quant’altro altro, ritorna a casa con i compiti incompleti e disordinati.

A volte piange sostenendo che è stanco, ma ultimamente abbiamo scoperto che mente per nascondere i suoi falli. Parla sempre e pensa ad alta voce, canta, non è per niente timido, anzi. Nella scuola in pochi giorni lo conoscono in molti e la maestra di matematica ha affermato che è un bambino “esibizionista”. È comunque molto intelligente e un bambino meraviglioso. Eravamo esausti di questa situazione e cercando questa sindrome su Internet abbiamo scoperto il vostro sito.

Le testimonianze di altri genitori “incompresi” come noi ci hanno molto aiutati, ma la speranza si è accesa quando abbiamo scoperto e che era possibile affrontare questa turba con una terapia farmacologica. Ci siamo così subito rivolti al Centro della nostra Regione, da voi indicato nel sito, quello di Cagliari, e con grande gioia abbiamo scoperto un’equipe di medici espertissimi e competenti su questa problematica. In soli tre giorni di ricovero nostro figlio è stato sottoposto a visite di ogni tipo, test ed esami specialistici. Adesso è in terapia farmacologica con il “Ritalin” e siamo meravigliati, contenti ed ancora increduli del miglioramento che in soli due giorni di terapia nostro figlio ha mostrato. Tutti i sintomi sopradescritti non esistono più, è sereno, pensa, non parla eccessivamente, non è indisponente, non è irritante, anzi è più simpatico ed ha un atteggiamento amorevole. Vuole svolgere i compiti da solo, è riuscito a fare i disegni da solo per un’ora senza fermarsi, cosa che per lui era un grosso problema. Non s’incanta ma è veloce, riesce a capire meglio ed a ragionare, e meno stupido e sciocco, sembra più maturo, insomma non è più iperattivo ed è più concentrato. Questo si chiama “Miracolo”! Vogliamo allora rivolgerci a quei genitori un po’ increduli: il bambino con la terapia diventa “normale”, non è “sedato”, non è “allucinato”, ma è sereno. Cari genitori vi vogliamo incoraggiare, perché anche noi eravamo sconfortati, delusi e stanchi, ma sappiate che questa sindrome è curabile, non aspettate a domani, ma muovetevi adesso!

Grazie a voi per il vostro progetto: che Dio vi benedica!

Lettera firmata, Sassari 14/12/2001