CAMERA DEI DEPUTATI
XVII LEGISLATURA
Seduta di mercoledì 10 dicembre 2014
Interrogazione a risposta scritta
On. Oreste PASTORELLI (Misto). — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
il disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, o ADHD, è un disturbo evolutivo dell’autocontrollo. Esso include difficoltà di attenzione e concentrazione, di controllo degli impulsi e del livello di attività. Questi problemi derivano sostanzialmente dall’incapacità del bambino di regolare il proprio comportamento in funzione del trascorrere del tempo, degli obiettivi da raggiungere e delle richieste dell’ambiente;
l’ADHD è un vero problema, per l’individuo stesso, per la famiglia e per la scuola, e spesso rappresenta un ostacolo nel conseguimento degli obiettivi personali. È un problema che genera sconforto e stress nei genitori e negli insegnanti i quali si trovano impreparati nella gestione del comportamento del bambino e da studi risulta che ne sia affetto il 4 per cento della popolazione italiana;
sebbene il problema sia stato ormai ben identificato e delineato nella letteratura internazionale e, quindi, diagnosticato e trattato da molti pediatri e neuropsichiatri, nel nostro Paese esso è stato finora trattato in modo non sufficientemente demarcato dalla cosiddetta «Sindrome da iperattività», termine generico che si riferisce ad una costellazione sintomatologica etio-patogeneticamente disomogenea, che contiene una serie svariata di disturbi organici o funzionali dei meccanismi di controllo dell’attività, alla cui base, spesso, esistono deviazioni dei meccanismi psico-emotivi, sconfinanti in veri e propri disturbi di personalità;
in molti, infatti, dalle associazioni familiari, agli istituti scientifici e di cura denunciano il ritardo dell’Italia; le scarse prese in carico del servizio sanitario nazionale e della scuola, forse a causa della mancata informazione o preparazione, non fanno che aumentare il disagio dei soggetti affetti;
ciò non solo diminuisce la capacità nazionale di divenire un punto di riferimento nel trattamento di questa particolare patologia ma lede anche il diritto di questi cittadini ad usufruire di un’adeguata assistenza socio-sanitaria;
difatti l’ADHD è una disturbo che comporta, per adulti e bambini che ne sono affetti, notevoli problematiche sia di apprendimento sia di gestione della propria vita sociale;
ne consegue un’incapacità o grave difficoltà di acquisire e mantenere un comportamento adattato nell’ambiente familiare ed extradomestico e sviluppare un normale rendimento scolastico;
frequenti effetti secondari dell’ADHD sono isolamento emotivo, insuccesso sociale e scolastico, gravi rischi di disturbi emotivi in senso depressivo, sviluppo reattivo di comportamenti aggressivi ad anti-sociali;
è scientificamente attestato da lavori e pubblicazioni in campo internazionale e riconosciuto dal Ministero della salute che i citati casi, trattati con il farmaco metilfenidato (Ritalin), registrano in alcuni casi una totale regressione ovvero un significativo e determinante miglioramento della sintomatologia, incidendo sull’equilibrio sul metabolismo dei neurotrasmettitori simpatici;
sebbene il lodevole lavoro effettuato negli ultimi anni da associazioni di familiari attive sull’ADHD come AIFA Onlus e ANGSA Onlus e da istituzioni scientifiche autorevoli nelle figure del Centro per lo studio delle terapie farmacologiche in neuropsichiatria del infanzia dell’università di studi di Cagliari e nell’IRCCS FONDAZIONE STELLA MARIS, sede del centro di riferimento regione Toscana per le terapie farmacologiche del disturbo da deficit di attenzione ed iperattività, abbiano posto le basi per sviluppare le esigenze assistenziali adeguate, ciò non è ancora abbastanza –:
quali iniziative urgenti il Ministro interrogato abbia intenzione di intraprendere al fine di approvare le linee guida ADHD in età evolutiva ed adulta sia per quanto riguarda le indicazioni terapeutiche sia per predisporre un’adeguata campagna di informazione e formazione che sostenga le famiglie in un percorso così difficile.
(4-07197)