È difficile da raccontare la nostra storia non perché sia lunga ma perché è difficile esternare ciò che si prova nei momenti difficili ma anche felici!
Si anche quelli felici ! Perché? Perché sono quei momenti che vorresti diventassero quotidiani, frequenti e magari ripetitivi ma che comunque ti facciano sorridere. Essere fratello di un bambino ADHD non è semplice anche perché prendi coscienza di dover capire cose che a volte devono essere solo patrimonio dell’età adulta ma che, anche se hai 9-10 anni, le devi apprendere, “ingoiare” nel più profondo di te stesso.
Gridare, innervosirti, sgridare, urlare sono le cose che magari fai più spesso con il tuo fratellino! E poi? Piangi, soffri, CAPISCI! Dopo un sorriso, una carezza o una sua lacrima capisci quanto lo ami e non riusciresti più a respirare senza lui. Come il vento che strappa brutalmente dall’albero le foglie.
Si è vero i genitori a volte badano più a lui. Fa rabbia. Ma passo dopo passo comprendi che le tue gambe reggono, le sue non si sa… Dovrai essere le sue scarpe che a volte staranno in silenzio patendo, attutendo i salti fatti da molto alto; dovrai essere la sua armatura che lo difende contro le spade dei pregiudizi dell’uomo che arrivano dovunque. Un uomo che non usa il cuore e la mente, ma gli occhi che vedono tutto ma non vedono nulla. Che non arrivano dove a volte dovrebbero arrivare, nel profondo del bimbo che dentro di sé combatte per cercare di farsi capire, trovare l’amico del cuore che ogni persona ha, ed introdursi in una società che VUOL cambiar ma alla fine rimane ferma, stabile e cerca il passaggio degli altri. Ma la gente non può fare auto-stop attendendo chissà che illuminazione.
Arrivati qui, comprenderete come a volte lottare non servi molto… sino a quando, invece di erigere muri la gente costruisse ponti arriverebbe non a casa nostra, ma nei nostri cuori pieni di stanchezza ma forti come alberi scalfiti dal tempo ma sempre più alti.
In certi momenti vorresti urlare e magari lo fai dentro te stesso, ma alla fine ti dici: -Io so cosa sia, perché le anime degli altri sono sorde, indifferenti e maligne?- Non hai la risposta e vai avanti appesantito da tutto e da tutti ma anche questa domanda che da un sassolino diventa un macigno che ti soffoca, ti annebbia la strada da percorrere… Eppure se sei cieco sai che puoi andare avanti e stringere i pugni e sorridere. Sì, sorridere… Perché a volte anche la strada più buia è percorsa da altre persone guidate da una luce che da una scintilla è diventata e diventerà sempre più grande, senza intermittenze. Stabile, calda, avvolgente, decisa. Sì, è così la luce che l’AIFA mette davanti ai nostri cuori confusi e anche stanchi ma che mai e poi mai si fermeranno di pulsare e credere in qualcosa che adesso è celato ai nostri occhi, ma chiaro nelle viscere più profonde di noi stessi.
GRAZIE!

Domy, Reggio Calabria 18/06/2003