========= AIFAnewsletter n.66 del 18/02/2004 =======================
In questo numero:
1. DAL CONVEGNO DI MERANO SULL’ADHD
2. ADHD A ROMA NEL CONGRESSO SOPSI
3. ADHD A SPOLETO NEL CONVEGNO ACP UMBRIA E ACP LAZIO
4. RASSEGNA STAMPA
5. DAL FORUM AGORA’
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1. DAL CONVEGNO DI MERANO SULL’ADHD
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A cura di Laura Arcari
Referente Trentino Alto Adige AIFA Onlus referente.trentinoaltoadige@aifa.it
“Bambini e ragazzi disattenti/iperattivi” – Merano 12.2.04
Questo è il titolo della Conferenza tenutasi il 12 febbraio 2004 presso la
Sala Civica di Merano.
Dopo i saluti ed i ringraziamenti iniziali del Presidente del Club Lions di
Merano, Ing. Paolo Deflorian, che ha promosso la serata d’informazione, la
referente per il Trentino Alto Adige dell’ AIFA Onlus (Ass. Italiana
Famiglie ADHD), Sig.ra Laura Arcari, ha presentato brevemente gli
obiettivi dell’Associazione, denunciando la scarsa capacità di ascolto, per
mancanza di adeguata informazione, sia nelle strutture scolastiche che in
quelle mediche preposte alla individuazione del disturbo.
Ha preso di seguito la parola il Dott. Benedetto Dordi, neuropsichiatria
infantile del Centro di Salute Mentale di Merano, esponendo la “storia”
della sindrome del Disturbo dell’ Attenzione/Iperattività, attraverso la
letteratura scientifica internazionale.
Ha proseguito la Dott.ssa Antonella Frara, pediatra di base, che ha posto l
‘attenzione sulle modalità della diagnosi, oltre che chiarito ampliamente i
sintomi cardini della patologia che compaiono precocemente nei soggetti
predisposti e si manifestano in maniera ecclatante durante il periodo
scolastico.
Ha inoltre specificato le caratteristiche della terapia multimodale prevista
per il suo trattamento.
E’ poi intervenuta la Dott. Sara Motter (terapeuta presso le Asl di
Merano), per sottolineare l’importanza del sostegno psicoterapeutico, nei
casi segnalati di ADHD, delineando i diversi interventi previsti e gli
obiettivi raggiungibili attraverso il supporto della terapia
cognitivo-comportamentale.
Per concludere la parte scientifica della serata di nuovo il Dott. Dordi ha
esposto l’elenco dei farmaci e le loro diverse proprietà (previsti per i
casi più gravi dei pazienti ADHD ed in presenza di altre patologie
psichiatriche comorbide), specificando l’assenza, in Italia, del
metilfenidato (farmaco di prima scelta per alleviare i sintomi cardini del
disturbo) e l’attuale grande difficoltà di procedura per reperirlo da parte
delle famiglie e da parte delle strutture ospedaliere.
La referente AIFA per la provincia di Trento, sig. ra Jasmine Rizzi Hueller,
ha infine relazionato il ruolo della famiglia rispetto questa patologia,
così presente nella popolazione pediatrica e scolastica ma ancora troppo
misconosciuta dalle figure professionali che si prendono cura della
formazione pisichica ed educativa dei bambini.
Ha messo in evidenza le testimonianze di scoraggiamento di molte famiglie,
che giungono quotidianamente all’ Associazione, poiché non riscontrano la
solidarietà ed il sostegno medico auspicato e previsto dalle Linee Guida
dalla Neuropsichiatria Italiana ed Internazionale, rispetto a questa turba
psichiatrica dell’età evolutiva.
E’ stato infine dato spazio ad un dibattito con il pubblico ed i relatori,
per chiarire alcuni dubbi dei presenti che hanno ribadito l’inadeguatezza e
la preoccupazione per la scarsa formazione di chi dovrebbe collaborare in
risposta a questa patologia, con i gravi risvolti di mancanza di diagnosi
corrette e di concreto sostegno per le famiglie colpite.
Download: www.aifa.it/documenti/merano-aifa12-2-04.zip

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2. ADHD A ROMA NEL CONGRESSO SOPSI
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Roma, 28/02/2004
Hotel Hilton Cavalieri
Il disturbo da deficit di attenzione ed iperattività
Simposio tematico parallelo nell’ambito del
IX Congresso della SOPSI
S69 ore 14.15-15.45
Interverranno: E.Taylor, G. Masi, R. J. van der Gaag, A. Zuddas
Programma su: www.aifa.it/www.sopsi.it/congres/2004/simp_sab.htm

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3. ADHD A SPOLETO NEL CONVEGNO ACP UMBRIA E ACP LAZIO
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2° Convegno di Neuropsichiatria quotidiana per il pediatra di famiglia
22-23 maggio 2004
SPOLETO (PG)
Albornoz Palace Hotel
Viale G. Matteotti 10
Associazione Culturale Pediatri – Umbria
Associazione Culturale Pediatri – Lazio
Medico & Bambino
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Una piccola vita difficile:
grandi problemi per piccoli pazienti,
tra genetica, ambiente e società
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22 MAGGIO
9:00 Introduzione del Convegno: da Roma a Spoleto
(F.Panizon, M&B Trieste – C.Berardi, PDF, Umbria – M.Valente, PDF Lazio)
9.30 SINDROME DA DEFICIT DELL’ATTENZIONE E IPERATTIVITÀ (ADHD)
Moderatore:V.Sarno (PDF, Roma)
Discussant: R.Donfrancesco (La Scarpetta,Roma)
9:30 G.Masi – S.Millepiedi (Stella Maris, Pisa)
Definizione criteri diagnostici – Diagnosi differenziale e comorbilità
10.00 Discussant e Discussione generale
10:30 Coffee break
10:50 A.Zuddas – B.Anciletta (Università di Cagliari)
Basi biologiche ed opzioni terapeutiche
11.20 Discussant e Discussione Generale
11:50 R.D’Errico (PDF, Napoli)
Il ruolo del Pediatra di Famiglia
12:10 Discussione Generale
12.30 Parole rubate
Per leggere il programma: www.aifa.it/documenti/convACPSpoleto.zip

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4. RASSEGNA STAMPA
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Con la collaborazione di “Ketchum. Passion and Precision in Communication”.

POSITIVO
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*Alto Adige 16/02/2004
Come gestire i deficit di attenzione
Quattro bambini su 100 sono affetti da sindrome Adhd
MERANO. Vengono molto spesso considerati bambini discoli, vivaci, quasi
incontenibili, incapaci di
seguire con attenzione una lezione a scuola, a volte addirittura maleducati
quando non riescono a
intrattenere rapporti con i compagni. In realtà soffrono di Adhd, una
malattia chiamata disturbo da
deficit di attenzione e iperattività. Su questo tema l’altra sera in Sala
civica, alla presenza di 200
persone, la sezione Merano maiense del Lions club ha proposto una occasione
di approfondimento.
Gruppi di ricerca segnalano che 4 bambini su cento soffrono di Adhd,
mediamente uno studente
con difficoltà di apprendimento per classse.
«A mia figlia l’Adhd è stato diagnosticato tardivamente – ha sostenuto un
genitore – e a scuola gli
insegnanti non sanno come intervenire».
L’Adhd provoca reazioni incontrollabili. «Riceviamo spesso lettere di
genitori che ci raccontano le
loro esperienze – ha spiegato nel corso della serata Jasmine Rizzi
dell’Aifa, l’associazione italiana
famiglie Adhd – di come diventi difficile anche fare la spesa al
supermercato, quando il bambino
all’improvviso inizia a buttare giù dagli scaffali tutto quello che gli
capita sotto tiro, o frequentare il
parco giochi, con il figlio che, pensando di fare una cosa giusta, fa festa
con i coetanei
schiaffeggiandoli a più non posso».
I relatori, il professor Benedetto Dordi del reparto di riabilitazione
dell’ospedale Böhler, la psicologa
Sara Motter e la dottoressa Antonella Frara, hanno affrontato l’Adhd da
diverse angolature:
dall’aspetto medico e farmacologico a quello psicologico e di sostegno alle
famiglie, dal modo di
vivere la malattia nell’ottica del bambino colpito e delle famiglie. Gli
esperti hanno evidenziato come
il coinvolgimento di tutte parti in causa, scuola compresa, può produrre
risultati importanti. La
referente per il Trentino Alto Adige dell’associazione italiana famiglie
Adhd è Laura Arcari Deflorian
e può essere contattata tramite l’indirizzo
referente.trentinoaltoadige@aifa.it

* CONDOTTE ANTISOCIALI POSSONO ESSERE PREDETTE
DALL’INFANZIA
Italiasalute.it 16/02/2004
Esiste un nesso di continuità tra l’infanzia e l’età adulta, almeno per ciò
che riguarda le cosiddette
‘condotte antisociali’. Non che ad una infanzia e adolescenza turbolente non
possa seguire una età
adulta equilibrata, tutt’altro. Ciononostante secondo un recente studio
apparso sull’ultimo numero
del British Medical Journal, curato dal Dipartimento di Psichiatria
dell’Infanzia e Adolescenza della
Guy’s King’s and St. Thomas Medical School di Londra, il comportamento
antisociale degli adulti
affonda le proprie radici nei primi anni della vita.
La ricerca ha preso in esame un gruppo di gemelli selezionati durante
l’infanzia e seguiti per i 10-
25 anni successivi. I soggetti, per un totale di 225, sono stati
intervistati relativamente a disturbi
psichiatrici, funzionamento psicosociale e fattori di rischio sia
psicologici che cognitivi.
I risultati hanno mostrato che iperattività da bambini e disordini nella
condotta nei primi anni di vita
costituiscono un fattore predittivo di comportamenti antisociali e criminali
in età adulta.
Inoltre un basso quoziente intellettivo e difficoltà di lettura sono i
problemi maggiormente riscontrati
come situazioni a rischio. Identificare precocemente comportamenti
distruttivi – suggeriscono gli
autori – e valutare adeguatamente la presenza di altri sintomi può
permettere interventi preventivi
mirati.
Un aspetto da tenere in adeguata considerazione se è vero, come sostengono i
ricercatori inglesi,
che i disordini della condotta sono il disturbo psichiatrico più diffuso tra
i bambini e che di questi
circa un terzo sviluppa tratti di personalità antisociale da adulto.
Predittori tipici includono elevati livelli di aggressività, iperattività,
solitudine e mancanza di amicizie.
Altri fattori sono stati identificati nella delinquenza di gruppo tra
coetanei e situazioni in cui i bambini
siano precocemente proiettati nella vita adulta. Nonostante tutti questi
elementi rappresentino un
ponte verso un’età adulta problematica non è noto in che modo essi
continuino ad esercitare i loro
effetti nella media e tarda età adulta.
Johann Rossi Mason, www.comuni-care.it

* Il Mattino di Padova 18/02/2004
«Autorevolezza senza violare le regole»
Bambini che non stanno mai fermi, che interrompono continuamente la lezione,
che disturbano i
compagni o la maestra. Negli Stati Uniti vengono chiamati «iperattivi» e
trattati con psicofarmaci. In
Italia questi psicofarmaci sono stati per diverso tempo banditi, e, in
generale, l’approccio al bambino
molto vivace è diverso.
«In nessun tipo di situazione un farmaco da solo risolve il problema»,
spiega la dottoressa Maria
Bet, psicoterapeuta infantile. Maria Bet è stata negli anni ’70 tra gli
insegnanti che fondarono la
prima scuola a tempo pieno pubblica di Padova, la Arcobaleno, che in ogni
classe inseriva uno
studente disabile. Prima di passare alla libera professione come
psicoterapeuta per bambini e
formatore di insegnanti è stata anche direttrice didattica. «Quando un
bambino – spiega la
dottoressa Bet – mostra difficoltà nell’inserirsi a scuola, è necessario
valutare anche il contesto. La
buona convivenza con i tempi e i modi regolati della scuola diventa più
difficile quando la
programmazione degli insegnanti è fatta a priori, e quando gli obiettivi di
apprendimento seguono
una scadenza non misurata sul contesto del gruppo classe e delle sue
esigenze e risorse». Che
cosa significa questo per bambini delle prime classi delle elementari?
«Significa, per esempio,
attribuire una grande importanza al gioco. Imparare attraverso la
sperimentazione delle cose,
studiare attività che aiutino il bambino a esprimersi. Piuttosto che a
lezioni “direttive” è meglio
pensare ai laboratori, di manualità, di teatro, di pittura, di musica o
quant’altro. Anche il bambino
vivace, che sostanzialmente fatica a trovare un canale comunicativo diverso
dal movimento, può
trovare così un’opportunità espressiva che aiuta gli insegnanti a capirlo e
a interagire con lui».
Come deve comportarsi l’adulto con questi bambini? «L’adulto non deve mai
abdicare alla propria
autorevolezza. Un’insegnante che violi in maniera autoritaria le regole
della relazione e del rispetto
del bambino per incapacità di “contenere” i bambini, non è in grado di
contribuire all’evoluzione e
all’interiorizzazione delle regole, anzi allontana. Il “no” deciso
dell’adulto a certi comportamenti del
bambino è importantissimo, perché il bambino cambia solo quando sente che
può fidarsi di una
figura che sa anche contenerlo». Come reagirà un bambino imbavagliato in
classe di fronte ai
compagni? «In generale i bambini superano le cose solo se sono aiutati a
elaborarle. Un bambino
iperattivo già rischia di per sé di sentirsi colpevole per il suo
comportamento, l’essere stato legato di
certo aggrava la situazione. Il sostegno però non coinvolge solo la scuola,
ma deve esserci una rete
formata anche dalla famiglia e dai servizi».
(Silvia Giralucci)

POSITIVO MA NON TROPPO
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Il Venerdi di Repubblica 13/02/2004
La pillola ai bimbi irrequieti? Calma
Francesca Amoni
PROBLEMI SALUTARI
Tra sei mesi il Ritalin (ritirato perché usato come stupefacente) tornerà in
vendita. Come distinguere
chi ne ha dawero bisogno? La novità è un registro nazionale. Ma l’allarme
arriva sempre dagli Usa.
Il Ritalin, la pillola per i bambini irrequieti, arriverà in farmacia tra
sei mesi. La Cuf, la Commissione
unica del farmaco, ha registrato e ammesso a rimborso il metilfenidato –
classificato tra gli
stupefacenti – per il trattamento del disturbo da Adhd, Attention Deficit
Hyperactivity Disorder, cioè
disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività. E la casa svizzera
Novartis sta mettendo a punto la
confezione italiana. Così tornerà in commercio quella pillola già legale da
noi dal 1989, ma poi
ritirata perché poco venduta e usata invece come stupefacente o
dimagrante… Tutto come prima?
«Intanto non saranno i pediatri o i medici di famiglia a prescriverla » dice
Nello Martini, direttore
della Cuf, che è presieduta dal ministro della Salute Girolamo Sirchia. «La
diagnosi spetterà ai
Centri specialistici di neuropsichiatria infantile individuati dalle singole
regioni, che definiranno un
piano terapeutico e di controllo secondo le esigenze di ciascun bambino». La
novità più rilevante,
però, è che per monitorarne la correttezza l’Istituto superiore di sanità
sta approntando un registro
nazionale dei bambini che useranno il Ritalin (rispettando al massimo la
privacy). «È unico nel
mondo» dice Stefano Velia, direttore del dipartimento del farmaco
dell’Istituto superiore della sanità
«e ci aiuterà a stabilire criteri omogenei di diagnosi sapendo quanti e per
quanto tempo sono i bimbi
in cura». Per l’arrivo del farmaco si stanno usando, insomma, tutte le
cautele. Anche se in Italia non
si è mai smesso di farne uso (attraverso il mercato nero o richiedendolo al
ministero con un
complicato iter), tant’è che si stima siano almeno un migliaio, oggi, i
bambini in cura. Ma come si fa
a stabilire chi ne ha bisogno? «Va somministrato solo in casi gravi, dai 7
anni in su», spiega
Maurizio Bonati del Mario Negri di Milano. «Sì, negli Usa è prescritto al
3-5 per cento dei bambini in
età scolare: ma le forme particolarmente severe non supererebbero il 7 per
mille». Proprio la
diagnosi è il punto controverso. Negli Usa, si impiegano 10-15 minuti per
capire se un bambino è
affetto da Adhd, e poi via alla pillola, anche a 2 anni. Lì si consuma il 90
per cento della produzione
totale. Ma anche in Gran Bretagna le stime parlano di 10.000 bambini. E la
Germania ha registrato
un aumento (ogni medico può prescriverla). E in Italia? Nel centro
dell’Università di Cagliari si usa il
Ritalin dal 1998. «Su 150 bambini. Ma per una diagnosi impieghiamo 4 o 5
ore, raccogliendo
informazioni da genitori e insegnanti », dice Alessandro Zuddas. «La pillola
si da solo in casi gravi
con molte cautele. Vediamo il bimbo ogni settimana e poi ogni mese». Ecco
l’altro punto. La piccola
pillola che sarà commercializzata non è il Ritalin LA (Long-Acting) da una
dose giornaliera e via.
«La formulazione di cui disponiamo esaurisce il suo effetto in 3-4 ore. Può
bastare per una
mattinata di scuola. Ma è spesso necessaria una seconda somministrazione
all’ora di pranzo, e
questo può creare problemi, ad esempio nei bambini che restano a scuola fino
al pomeriggio »,
spiega Gabriele Masi dell’Istituto Stella Maris di Pisa. E per quanto tempo
va presa? «Va sospesa
nelle vacanze estive, spesso in quelle natalizie, talvolta nei giorni
festivi. E almeno ogni anno, al
rientro a scuola, si valuta se è ancora necessaria, visto che il 30 per
cento supera la sintomatologia
e il 60-70 per cento con il passare del tempo riduce alcuni sintomi». Chi
distinguerà, nel tempo, i
bambini che hanno dawero bisogno del farmaco?.

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5. DAL FORUM AGORA’
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Questa volta solo per comunicarvi che il giorno 15/2/2004 è entrato il
centesimo utente che si è iscritto al forum Agorà… Un gran successo –
afferma Simona Quaglia referente per Cagliari e corresponsabile del Forum –
considerando che al 30 gennaio gli iscritti al forum erano 84!
Se vuoi parlare anche tu di ADHD o anche solo leggere, entra nel Forum…
VAI a www.aifa.it\forum.htm