============= AIFAnewsletter n.6 del 17/01/2003 ===================
“…se vedesse il sorriso di Anais capirebbe che sta facendo la cosa giusta!”
============================================================

Cari amici, colleghi, insegnanti.
Non me la sono sentita di commentare, dopo la puntata del Maurizio Costanzo, ciò che non era commentabile… Ho ricevuto messaggi di solidarietà, di conforto, di adesione, di ringraziamenti, come messaggi un po’ duri di critiche e di “rimproveri”…
Soprattutto i referenti dell’AIFA sanno che ciò che è più importante di tutto è che nelle nostre famiglie ci sia amore e donazione verso i nostri figli (soprattutto quelli ADHD) e che il nostro impegno primario continui ad essere per la famiglia e il lavoro che dobbiamo svolgere onestamente e con dedizione. Il resto è solo un di più, per cui tutto quello che può accadere in questo percorso che si chiama progetto “Parents for Parents”, ha poca importanza se il suo scopo è egoistico e d’immagine. L’AIFA esiste perchè esiste il dolore, l’incomprensione che scaturiscono da un grosso problema ignorato e su cui si continua solo a speculare.
Noi continueremo a lottare solo e solamente per la GIUSTIZIA e la VERITA’ della scienza medica, per la salvaguardia della salute dei bambini, ragazzi e adulti ADHD.

Non avrei scritto tutto questo se ieri sera non fosse arrivata la lettera che leggerete sotto e che mi da la conferma che tutto questo non è inutile, che i nostri sforzi non sono vani e che anche ciò che per qualcuno può sembrare una sconfitta o un evento negativo si rivela sempre, nelle mani di Dio, un momento di grazia e di speranza. Ricorderete l’articolo di “Oggi”, anche lì per alcuni versi criticato: ebbene la storia che leggerete sotto, il sorriso di Anais, giungono in momento difficile come quello del post-costanzo e viene a neutralizzare ogni sciocco commento e risentimento.
La storia è fatta dagli uomini ma misteriosamente ogni cosa, anche la più brutta, assume un significato così profondo che solo gli occhi del cuore possono comprendere e farci scrutare la misericordiosa mano di Dio…

Grazie, Paolo, Miranda e Chantal, perchè dalle lacrime che siete stati capaci di lasciar scivolare sul mio viso, ho compreso di non essere solo e che questa è la strada giusta. Grazie a tutti voi per l’aiuto e l’impegno che continuate a profondere per l’ADHD.
Un caro saluto a tutti,
Raffaele D’Errico, Presidente AIFA Onlus
Caro Dott. D’Errico,
Le scrivo dalla Valle d’Aosta,sono la mamma di due ragazze di cui una,la più giovane, con diagnosi di ADHD. Ho seguito la trasmissione di Maurizio Costanzo e le scrivo per farle sapere che ha l’appoggio di tutta la mia famiglia, nel senso che abbiamo constatato tutti la sua impossibilità a dialogare a causa dell’arroganza e maleducazione del presentatore. Non si abbatta: non l’ho mai fatto io in 12 anni di follie… tiri dritto e non faccia caso a questi “incidenti di percorso”.
Noi tutti grazie a lei, all’articolo pubblicato su oggi e al Ritalin stiamo ricominciando a vivere. Anais, così si chiama la nostra ragazzina, é sempre stata iperattiva, con tutto ciò che questo comporta: dimenticava tutto, non aveva voglia di fare nulla, dormiva poco, non socializzava… e io mi dicevo “sembra che abbia del cotone nella testa”. Poi quando l’ultima chance sembrava un infanticidio (e non sto scherzando) leggo per caso il suo articolo…l’appuntamento con il Dott X…e da 12 giorni il Ritalin.
Ieri Anais mi ha detto: “Nella mia testa c’era un buco nero con un tappo, adesso il tappo se ne è andato e il buco si sta riempiendo di cose e di colori”. Non sto ad elencarle tutti i cambiamenti perchè lei li conosce già, voglio solo dirle che non importa se l’appuntamento con Costanzo non è riuscito come sperava lei: è comunque servito. Chi si trova nella mia stessa situazione sicuramente vedendo i genitori ha intuito chi stava dalla parte del torto.

La ricordiamo ogni giorno nelle nostre preghiere.
Non si arrenda mai: oggi forse non sarà molto sereno, ma se vedesse il sorriso di Anais capirebbe che sta facendo la cosa giusta.
Ancora grazie!

Miranda (la mamma) Paolo (il papà) Chantal (la sorella)