ADHD e comportamenti a rischio: approccio ecologico sociale ai problemi alcol correlati


Relatrice: Angela Paterniti, angela.paterniti@ptvonline.it
Psichiatra Policlinico Tor Vergata – Roma
Direttore UOSD, Neuropsichiatra Infantile Policlinico Tor Vergata – Roma

Gli studi epidemiologici sull’ADHD dell’adulto hanno stimato che la prevalenza attuale sia del 4,4% negli Stati Uniti e del 3,4% a livello internazionale. In Italia la prevalenza media di ADHD nell’adulto si attesta intorno a 2,8%

Nell’adulto l’ADHD è caratterizzato prevalentemente da sintomi di disattenzione, impulsività e irrequietezza, disregolazione emotiva (indicata anche nel DSM-5 come criterio supportivo alla diagnosi), con scarsa tolleranza alla frustrazione ed irritabilità. Si assiste a deterioramento nelle funzioni esecutive, in particolare l’inibizione e la working memory.

Ciò comporta una compromissione del funzionamento psichico, relazionale, lavorativo e sociale.

Nella compromissione del funzionamento psicosociale di questi individui giocano un ruolo importante i comportamenti a rischio: l’uso e l’abuso di droghe è significativamente maggiore nei soggetti con ADHD che non hanno ricevuto un adeguato trattamento così come la guida pericolosa e di conseguenza gli incidenti stradali. È stato stimato che circa un quarto dei soggetti che soffrono di disturbo da abuso di sostanze hanno in comorbidità l’ADHD ed hanno una prognosi peggiore rispetto ai soggetti senza ADHD. Già da bambini, questi pazienti sono associati ad un più alto livello di sensation seeking, un tratto di personalità definito dalla ricerca di esperienze e/o sensazioni e da una maggiore facilità di assumersi rischi per raggiungere tali stati.

Dagli studi condotti sulla popolazione ADHD emergono i seguenti dati:

  • l’elevata prevalenza del disturbo da abuso di sostanze è associata a livelli più elevati di sintomi di iperattività-impulsività e disregolazione emotiva.[1][2]
  • l’alcolismo materno e l’antisocialità contribuiscono in modo importante a questa vulnerabilità a livello familiare. [3]
  • la terapia stimolante per l’ADHD è protettiva nei confronti del rischio di sviluppare disturbi da uso di sostanze. Il trattamento stimolante dell’ADHD sembra ridurre il rischio di disturbi da uso di sostanze del 50%, rientrando così nei livelli di rischio della popolazione giovane senza ADHD. [4]

Questi dati e le loro implicazioni hanno indiscutibilmente un enorme valore sia clinico che in termini di questione di salute pubblica.

L’approccio ecologico sociale di Vladimir Hudolin considera il problema alcolcorrelato come uno stile di vita, un comportamento multifattoriale, psico-fisico-sociale; osserva la famiglia e la persona e non il paziente e la sua patologia.[5] Il trattamento, secondo questo approccio, fa parte di un più ampio programma di protezione e promozione della salute che integra sia la prevenzione primaria che la prevenzione secondaria e la prevenzione terziaria. Ciò prevede la costituzione di una rete territoriale multidimensionale, con l’apporto dei singoli, delle famiglie, delle strutture sociosanitarie, delle associazioni di volontariato. Il Club degli alcolisti in trattamento rappresenta un nodo fondamentale della rete e costituisce il traitd’union tra i servizi pubblici e le istituzioni, da una parte, e l’iniziativa privata dei cittadini, i singoli e le famiglie, dall’altra.

L’approccio ben si integrerebbe nella prevenzione e cura dell’abuso di sostanze, alcool nello specifico, della popolazione ADHD e dei familiari, secondo i modelli di riorganizzazione e riabilitazione dei comportamenti disfunzionali che, in associazione alla terapia farmacologica, rappresentano il modello integrato di cure vincente da promuovere per ridurre l’impatto sociale e sanitario dell’ADHD.

Note Bibliografiche:
[1] Disturbi da consumo di alcol e droghe nel disturbo da deficit di attenzione/iperattività dell’adulto: prevalenza e associazioni con gravità dei sintomi del disturbo da deficit di attenzione/iperattività e disregolazione emotiva. – Espen Anker, Jan Haavik, Trond erede
[2] Adult attention-deficit/hyperactivity disorder and its association with substance use and substance use disorders in young men – N Estévez , M Dey, D Eich-Höchli , S Foster , G Gmel, M Mohler-Kuo
[3] Alcolismo antisociale nei genitori di adolescenti e giovani adulti con ADHD infantile – Brooke SG Molina , Elizabeth M.Gnagy , Heather M. Giuseppe, William E Pelham Jr
[4] La farmacoterapia per il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) riduce il rischio di abuso di sostanze: risultati di un follow-up longitudinale di giovani con e senza ADHD – Giuseppe Biederman
[5] Manuale di Alcologia. Vladimir Hudolin 2015 Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A.


Buona visione del video di “ADHD e comportamenti a rischio: approccio ecologico sociale ai problemi alcol correlati”:
https://youtu.be/Ch_CQo90RUk

E per rimanere aggiornati iscrivetevi al canale YouTube di AIFA APS:
https://www.youtube.com/@aifaaps