Seconda parte del video del convegno regionale organizzato da AIFA Onlus sul Disturbo da deficit di attenzione e iperattività. Bologna, 8 ottobre 2011.
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“ADHD. Dalla clinica, alla scuola, alla famiglia: una sfida da vincere insieme”: è questo il titolo del convegno regionale organizzato da AIFA Onlus (Associazione Italiana Famiglie ADHD) con il patrocinio del Servizio Sanitario Regionale dell’Emilia-Romagna e svoltosi a Bologna sabato 8 ottobre 2011.
L’AIFA Onlus è un’Associazione con finalità di solidarietà sociale, informazione e divulgazione scientifica sul Disturbo da Deficit di attenzione e iperattività (ADHD) che si prefigge di
- creare una rete di genitori disponibili all’ascolto e all’aiuto di genitori in difficoltà
- coordinare e favorire i contatti tra famiglie con problemi di ADHD
- difendere i diritti dei bambini ADHD e delle loro famiglie
- favorire la diffusione delle conoscenze scientifiche sull’ADHD e le sue terapie, contribuendo alla capillarizzazione delle risorse atte a favorire la diagnosi e il suo trattamento multimodale
- favorire il contatto, il dialogo e la coordinazione tra le varie strutture sanitarie, scolastiche e sociali e i loro rispettivi operatori coinvolti nella vita quotidiana del bambino ADHD
- creare una mappatura italiana di centri e di professionisti esperti nella diagnosi e nel trattamento dell’ADHD
- coinvolgere e collaborare con Enti locali e Statali, Ministeri, Aziende Sanitarie Locali, Aziende Ospedaliere e Università, Istituti privati, Società scientifiche, Associazioni Culturali e Onlus
Cos’è l’ADHD?
Disturbo da deficit di attenzione e iperattività. Sono alcuni di quei bambini che troviamo alle feste dei nostri figli, nei bus o sul treno, nelle scuole o per la strada e che si mostrano continuamente agitati, in continuo movimento, che non riescono a stare mai fermi, che si dimenano continuamente e che i genitori trovano grande difficoltà a tenere “buoni”.
Quando, poi, iniziano a frequentare la scuola sono quei bambini che le insegnanti non vorrebbero mai tenere: si alzano continuamente dal loro posto, danno fastidio ai compagni, non riescono a svolgere i compiti assegnati e finiscono spesso per cambiare banco, classe e talvolta … scuola. Il loro profitto scolastico proprio per la ridotta capacità di concentrazione è spesso scarso o comunque sufficiente e difficile è il loro rapporto con i coetanei, ma anche con gli adulti per la grande impulsività. In realtà questi bambini non hanno nessuna colpa, se rispondono ad una serie di criteri clinici ben definiti dal mondo scientifico la loro è una vera patologia organica e come tale meritevole di una precisa terapia.
Solo con l’ausilio di una giusta terapia i bambini cambieranno radicalmente il loro modo di vivere e tutti, genitori, insegnati, compagni ma soprattutto il bambino, potranno finalmente cogliere la bellezza di una vita “normale”.