ADHD: dalla clinica, alla scuola, alla famiglia

 10,00

“ADHD DALLA CLINICA, ALLA SCUOLA, ALLA FAMIGLIA”

Atti del 2° Convegno Nazionale AIFA

Roma 15 novembre 2003

di Raffaele D’Erricopag. 111

Edizioni A.I.F.A. Onlus

Descrizione

Con la collaborazione di:

Enzo e Maria Grazia Aiello – Referenti AIFA Roma

Tiziana e Giuseppe Cocchi – Referenti AIFA Latina

Giulia e Raffaele D’Errico – Referenti AIFA Napoli

Patrizia e Michele Di Pasqua – Referenti AIFA Lazio

Paolo Ercolani – Socio AIFA

Massimo e Daniela Micco – Referenti AIFA Campania

Prefazione
Dr. Raffaele D’Errico
Presidente AIFA Onlus

Dopo il grande successo di pubblico e di interesse suscitato dal 1° Convegno Nazionale AIFA svoltosi lo scorso anno a Napoli, il Consiglio Direttivo e i Referenti regionali e provinciali dell’Associazione hanno deciso di continuare a perseguire la strada volta a divulgare le notizie scientifiche oggi note sul Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) con un appuntamento, ormai annuale, che vuole informare su un disturbo tanto diffuso quanto misconosciuto.

Il materiale scientifico raccolto in questo volume e pubblicato dal primo Editore italiano che ha abbracciato ad occhi chiusi la causa dell’ADHD, il dr. Giuseppe de Nicola (non fosse altro che per la sensibilità di editore-medico), rappresenta la sintesi delle relazioni che hanno segnato il corso del 2° Convegno Nazionale AIFA svoltosi a Roma il 15 novembre di quest’anno.

Un’occasione per parlare di uno dei più frequenti e studiati disturbi psichiatrici dell’età evolutiva rivolgendosi ai genitori, agli operatori sociali, alla scuola, all’università, ai medici, agli psicologi secondo aspetti scientifici, per calarsi poi nella dimensione sociale e familiare di un disturbo comportamentale talvolta altamente invalidante da emarginare bambini e famiglie.

Dalla sensibilità di questi genitori a contatto con un vissuto non semplice sono emerse anche problematiche collaterali che poco hanno interessato gli studiosi, come il difficile e travagliato rapporto dei bambini ADHD con i loro fratelli. L’appello lanciato dall’AIFA è stato così raccolto dalla dr.ssa Erica Menotti, psicologa e psicoterapeuta esperta, che lo ha trasformato in un lavoro di ricerca, un piccolo Progetto dal titolo “Essere fratelli di bambini ADHD”, i cui risultati sono stati presentati per la prima volta in questo convegno e raccolti in questo volume.

Auguro che la lettura di queste relazioni possa destare vivo interesse per l’ADHD in tutti ed in particolare:

– negli operatori medici e sociali, per un disturbo che non può esimere nessuno dall’ignoranza culturale e d’intervento, vista la grossa prevalenza nell’età dello sviluppo e gli enormi benefici che possono derivare da una diagnosi precoce e un intervento terapeutico multidisciplinare,

– nei politici, perché la sensibilità verso queste famiglie e i loro bambini iperattivi, impulsivi e disattenti costretti ad un’emarginazione ingiusta, possa condurre verso una politica sociale, scolastica e legislativa atta a considerarli nella loro reale condizione di sofferenza e di relativo aiuto,

– nei mass-media, perché la presa di coscienza dell’esistenza di un disturbo reale e troppo spesso mistificato da false ideologie e ignoranza, possa favorire la divulgazione di corrette nozioni scientifiche su una turba per la quale troppo spesso sono stati icolpati ingiustamente i genitori,

– negli psicologi e nei terapisti della riabilitazione, perchè prendano coscienza di un disturbo comportamentale che nasce su un substrato biologico e per il quale non sempre bastano solo interventi riabilitativi mirati e qualificati per aiutare i bambini e le loro famiglie,

­ nella scuola, perché comprenda che i grossi capitoli dei disturbi dell’apprendimento e del comportamento necessitano oggi più che mai di un supporto e un aggiornamento adeguati per insegnanti curriculari e di sostegno troppo spesso “abbandonati alla semplice buona volontà”,

– nell’Università, perché si renda sempre più consapevole della pressante necessità di aggiornare i corsi di laurea e di specializzazione con le conoscenze più “fresche” sui disturbi psichiatrici dell’infanzia e dell’adolescenza,

– nel Ministero della Salute perché qualifichi e promuova la conoscenza e la ricerca per questi disturbi e sviluppi con l’aiuto dei genitori campagne di sensibilizzazione pubblica su questi problemi.

E, infine, nei genitori, perché sappiano che non hanno colpe e che per questi loro figli c’è tanta speranza.

Presentazione

On. Olimpia Tarzia
Presidente Osservatorio Permanente sulle Famiglie – Regione Lazio

Con grande interesse e umana partecipazione ho iniziato ad approfondire attraverso la testimonianza di alcuni genitori dell’AIFA l’impatto sociale che presenta oggi , nella nostra situazione italiana, il disturbo da deficit d’attenzione e iperattività.

Un disturbo molto diffuso che si presenta quasi sempre associato ad altri disturbi e che coinvolge in pieno non soltanto le famiglie, ma anche le strutture sanitarie, la scuola, la società tutta, come bene è evidenziato dal libro “Vorrei scappare in un deserto e gridare…”.

Il “ritardo “ italiano nella diagnosi e terapia del disturbo potrà essere in breve tempo colmato attraverso un’opera di responsabilizzazione di tutti gli ambiti sociali in cui vive e si muove il bambino ed il ragazzo con l’ADHD e la sua famiglia.

La diffusione di Centri di diagnosi e terapia a livello di singole regioni, con la formazione di adeguate figure professionali, una seria opera di promozione delle conoscenze di questo disturbo tra i genitori e gli insegnanti unitamente all’apprendimento di tecniche di gestione del comportamento, rappresentano indubbiamente i principali capisaldi su cui innestare questa necessaria ed urgente opera di “ aggiornamento” , già iniziata con l’emanazione delle “Linee guida” lo scorso anno da parte della SINPIA.

L’azione politica dal canto suo dovrà seguire con attenzione, competenza ed equilibrio questa fase di “adeguamento” agli standard europei e mondiali così come delineati nel Documento del Consiglio d’Europa del 26 marzo 2003, in vista di quel “migliore trattamento medico possibile” previsto dall’articolo 11 della Carta Sociale Europea.

In questo attuale contesto italiano ho potuto constatare che l’AIFA sta svolgendo un lavoro importante non soltanto nell’ambito che le è proprio, quello del sostegno e dell’informazione alle famiglie, ma anche nel più “complesso” ambito della diffusione delle conoscenze e della delicata opera d’interfaccia fra il mondo della scuola e gli “addetti ai lavori” e le famiglie stesse.

Il tutto con quella particolare “forza spirituale” e con quella feconda “speranza” che anima sempre il cuore di noi genitori.

Sono felice di poter introdurre questo Convegno nella certezza che esso rappresenterà non soltanto un’importante tappa nell’opera di divulgazione delle conoscenze e di consapevolezza pubblica di questo disturbo , ma anche una significativa testimonianza della necessità d’intervenire con competenza ed umanità, qualità sempre indispensabili, ancor più laddove sia coinvolta la serenità dei bambini.

Struttura dell’Opera

Prefazione
– Raffaele D’Errico

Presentazione
– Olimpia Tarzia

Struttura dell’opera

1. L’AIFA: L’Associazione Italiana Famiglie ADHD
– Enzo Aiello

2. Che cos’è il Distrubo da Deficit di Attenzione con Iperattività
– Paolo Curatolo

3. The future of conceptualization, studies and reseacrch about ADHD. Follow-up studies and the futureof ADHD
– Mariellen Fischer

4. Il futuro nell’inquadramento concettuale, negli studi e nella ricerca dell’ADHD
– Mariellen Fischer – Traduzione: Astrid Monetti, Simona Quaglia, Cinzia Stefani – Revisione e note: Enzo Aiello

5. Come “funzionano” i bambini con ADHD
– Alessandro Zuddas, Bernadette Ancilletta, Giorgia Sanna, Pina Scavolina
6. Comorbidità e diagnosi differenziale del disturbo da deficit di attenzione ed iperattività
– Gabriele Masi, Stefania Millepiedi

7. Aspetti etici del mancato trattamento dell’ADHD
– Mark t. Palermo

8. Anche un genitore può diventare “terapia”
– Raffaele D’Errico, Enzo Aiello

9. Il bambino disattento e i problemi dell’apprendimento. La comorbidità del deficit di attenzikone con i disturbi dell’apprendimento e del linguaggio nella pratica clinica
– Luciano Evangelisti

10. La sinergia con la scuola, per un counselling socio-pedagogico
– Domenico Nardella
11. I fratelli di bambini ADHD devono essere aiutati? Una ricerca pilota
– Erica Menotti, Manuela Liguori
12. Mia sorella “speciale”
– Giorgia Cocchi

13. Essere fratello di una bambino ADHD…
– Domenico Idone

14. Essere fratelli e sorelle di bambini ADHD
– Erica Monetti

Informazioni aggiuntive

Peso 0,620 kg

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